È possibile curare le emorroidi?

è possibile guarire dalle emorridi?

La malattia emorroidaria è una delle patologie più comuni e fastidiose. Per molti è ancora oggi  un argomento difficile da affrontare, spesso fonte di imbarazzo in virtù della zona interessata e per questo motivo tante persone hanno perfino timore a parlarne con un medico. In un precedente articolo abbiamo già approfondito cosa sono le emorroidi infiammate e in che modo possono incidere sulla qualità della vita di chi ne soffre. In questa sede, invece, desideriamo focalizzarci sulle opzioni di trattamento, ed offrire rassicurazioni a chi vive questo problema.

La malattia emorroidaria è causata dall’ingrossamento e dall’infiammazione delle vene del canale anale. I sintomi includono dolore, prurito e sanguinamento rettale. Le emorroidi possono essere interne, situate quindi all’interno del canale anale, o esterne, sotto la pelle intorno all’ano. I sintomi sono molto variabili per intensità, e possono spaziare dal semplice fastidio fino al dolore intenso, rendendo la vita quotidiana più difficile per chi ne è affetto.

In questo articolo esploreremo le principali soluzioni di trattamento disponibili, dai rimedi più semplici, ambulatoriali, alle terapie più avanzate, eseguite in sala operatoria.

Chi colpisce la malattia emorroidaria?

La malattia emorroidaria può interessare persone di ogni età, sesso e stile di vita, ma sono più comuni negli adulti. Si stima che almeno la metà della popolazione adulta soffra di emorroidi in una certa fase della vita. Le donne, in particolare, sono più suscettibili durante la gravidanza, poiché il peso dell’utero e i cambiamenti ormonali contribuiscono ad aumentare la pressione nelle vene della zona ano-rettale. Anche le persone obese o sedentarie hanno un rischio maggiore di sviluppare questa condizione.

Numerosi fattori possono favorire la comparsa delle emorroidi, tra cui:

  • Stitichezza e sforzo durante la defecazione: l’aumento della pressione intra-addominale porta a un rigonfiamento delle vene anali.
  • Diarrea cronica: al contrario, anche la diarrea persistente può irritare e infiammare la zona anale.
  • Obesità: il peso eccessivo aumenta la pressione sulle vene rettali.
  • Gravidanza e parto: a causa della pressione aggiuntiva esercitata dall’utero in crescita.
  • Sedentarietà: stare seduti per lunghi periodi, specialmente in ambienti di lavoro sedentari, riduce la circolazione sanguigna e favorisce la comparsa di emorroidi.
  • Dieta povera di fibre: una dieta carente di fibre contribuisce alla stitichezza e rende le feci più dure, aumentando lo sforzo durante la defecazione.
  • Invecchiamento: con l’età, i tessuti del retto e dell’ano tendono a indebolirsi, rendendo le vene più vulnerabili alla dilatazione.

 

Cura delle emorroidi: il primo passo è la visita proctologica

La visita proctologica è il primo passo per ottenere una diagnosi accurata e un trattamento efficace. Durante la visita, il proctologo effettuerà una valutazione iniziale dei sintomi e un esame fisico della zona anale e rettale. È un esame generalmente rapido e non invasivo, che permette di comprendere meglio la natura del disturbo e di escludere altre patologie potenzialmente gravi.

Per una diagnosi più precisa, possono essere utilizzati esami strumentali come l’anoscopia, che consente di visualizzare direttamente l’interno del retto e individuare eventuali anomalie o infiammazioni. L’anoscopia consiste nell’inserimento di un piccolo tubo (anoscopio) nel retto per visualizzare le emorroidi interne. A differenza della colonscopia, l’anoscopia è meno invasiva e si concentra esclusivamente sulla parte terminale del retto e sul canale anale.

In alcuni casi, il medico può anche raccomandare una colonscopia per escludere altre condizioni, come polipi o tumori del colon-retto.

 

Trattare emorroidi con metodi conservativi

Per molte persone, il trattamento delle emorroidi può iniziare con modifiche semplici dello stile di vita. Aumentare l’assunzione di fibre e di liquidi è fondamentale per migliorare la regolarità intestinale e rendere le feci più morbide, riducendo lo sforzo durante la defecazione. Frutta, verdura, cereali integrali e legumi sono ottime fonti di fibre e, se necessario, è possibile ricorrere a integratori di fibre come lo psillio.

L’esercizio fisico regolare stimola il transito intestinale e migliora la circolazione, contribuendo a prevenire le emorroidi. Anche limitare i periodi di sedentarietà può ridurre il rischio di riacutizzazioni.

Rimedi Topici e Trattamenti Sintomatici

Il proctologo potrebbe prescrivere creme e unguenti per alleviare il dolore e il prurito causati dalle emorroidi. I corticosteroidi riducono l’infiammazione, mentre gli anestetici locali possono fornire sollievo dal dolore. Un altro rimedio utile è rappresentato dai bagni di sede, che consistono nell’immergere la zona anale in acqua tiepida per 15-20 minuti. Questa pratica aiuta a ridurre il dolore e l’infiammazione.

Terapie farmacologiche per emorroidi

Oltre alle modifiche nello stile di vita e ai trattamenti locali, esistono farmaci specifici che possono aiutare a gestire i sintomi delle emorroidi, soprattutto nei casi di infiammazione acuta o dolore significativo. Farmaci venotonici come come la diosmina e l’esperidina migliorano la circolazione venosa e riducono il gonfiore delle emorroidi, alleviando sintomi come dolore e prurito. Sono particolarmente utili nei casi di emorroidi acute e possono ridurre la frequenza delle ricadute.

 

Guarire dalle emorroidi con i trattamenti medici minimamente invasivi

Quando i trattamenti conservativi non sono sufficienti, il medico specialista in proctologia potrebbe ricorrere a varie tecniche, anche miniinvasive, per trattare la malattia emorroidaria.

Legatura Elastica Emorroidi

La legatura elastica è una delle tecniche più utilizzate per il trattamento delle emorroidi interne sanguinanti non responsive a terapia topica con pomate.. Questa procedura prevede il posizionamento di una piccola fascia elastica alla base dell’emorroide, interrompendo così il flusso di sangue. Il tessuto emorroidario, privo di ossigenazione, si atrofizza e cade spontaneamente dopo 7-14 giorni, lasciando una piccola ferita che si cicatrizza completamente entro 3-4 settimane.

La legatura elastica è generalmente indolore per la maggior parte dei pazienti e viene eseguita in ambulatorio. Possono essere necessarie più sedute con un intervallo minimo di due settimane tra l’una e l’altra, durante le quali è possibile applicare fino a 6 lacci per sessione, con una media di 3 lacci per seduta.

Scleroterapia

La scleroterapia è una tecnica minimamente invasiva indicata per il trattamento delle emorroidi interne di gravità lieve o moderata. Consiste nell’iniezione di una soluzione chimica sclerosante direttamente nelle emorroidi, con l’obiettivo di ridurre il gonfiore e indurre la cicatrizzazione delle vene dilatate. La sostanza sclerosante irrita le pareti venose, provocando una reazione infiammatoria che porta alla chiusura del vaso e al graduale riassorbimento del tessuto emorroidario.

Questa tecnica è particolarmente efficace per le emorroidi di grado I e II (che non presentano un prolasso marcato), ma può non essere la scelta ideale per casi più avanzati, in cui il prolasso è severo o ricorrente, poiché potrebbe non offrire risultati duraturi in tali situazioni.

La scleroterapia è una procedura rapida, generalmente ben tollerata, che viene eseguita in ambulatorio senza necessità di anestesia. Tra i principali benefici ci sono la riduzione del sanguinamento e il miglioramento dei sintomi associati alle emorroidi in tempi brevi.

 

Dearterializzazione emorroidaria transanale(Metodo THD® Doppler): una tecnica innovativa per guarire dalle emorroidi

La dearterializzazione emorroidaria transanale( Metodo THD® Doppler) è una tecnica minimamente invasiva che utilizza una sonda Doppler per individuare con precisione le arterie emorroidarie, che vengono chiuse per ridurre il flusso sanguigno nei cuscinetti venosi emorroidari. Inoltre questa tecnica prevede la plicatura della mucosa rettale correggendo così il prolasso senza necessità di asportare il tessuto emorroidario.

È indicata nei pazienti con emorroidi di secondo e terzo grado, non responsive a terapia medica. Questa procedura si distingue per un ben controllabile dolore post-operatorio e un recupero rapido delle proprie comuni attività di vita di relazione.

Si tratta di una tecnica innovativa, poiché non comporta l’asportazione di tessuti ma si limita all’applicazione di punti di sutura riassorbibili in aree poco sensibili al dolore. Questi punti non solo riducono l’afflusso di sangue ai cuscinetti emorroidari, ma riposizionano anche il tessuto nella sua sede naturale, eliminando così la necessità di asportazione delle emorroidi.

Questa procedura rappresenta una soluzione moderna e altamente efficace per il trattamento delle emorroidi, offrendo risultati duraturi e un significativo miglioramento della qualità di vita per il paziente.

Per maggiori informazioni sul metodo THD® Doppler e per prenotare una visita presso il Centro Proctologico di Clinica Tarabini, contattaci ora.

 

Emorroidectomia con utilizzo di device ad ultrasuoni

Nei casi più avanzati di malattia emorroidaria, caratterizzati soprattutto dal prolasso emorroidario esterno (IV grado) inveterato nel tempo, è necessario, per ottenere una risoluzione del problema più efficace e duratura nel tempo, procedere all’intervento di emorroidectomia che oggi, grazie all’avvento di precisi e raffinati bisturi ad ultrasuoni, sono caratterizzati da un recupero notevolmente più rapido e minore dolore post operatorio,rispetto la tradizionale emorroidectomia Milligan-Morgan eseguita con bisturi elettrico.

Superare ansia e stress per affrontare con serenità il percorso di guarigione dalle emorroidi

Soffrire di emorroidi può avere un impatto significativo non solo dal punto di vista fisico ma anche emotivo e psicologico. L’area colpita e i sintomi stessi, come il dolore e il sanguinamento, possono generare vergogna, ansia e stress, portando alcune persone a evitare di parlarne apertamente o a rimandare la visita dal medico.

Affrontare l’imbarazzo

Molti pazienti provano imbarazzo a discutere della propria condizione con familiari o professionisti della salute. Bisogna ricordare che le emorroidi sono una patologia comune e che i medici, in particolare i proctologi, sono abituati a trattare casi simili ogni giorno. La miglior soluzione per affrontare questa condizione è parlarne apertamente con un medico, che saprà fornire una diagnosi precisa e guidare il paziente verso il trattamento più appropriato, riducendo così l’impatto dei sintomi sulla qualità della vita.

Superare lo stress e l’ansia

Oltre all’imbarazzo, molte persone provano ansia per l’idea di doversi sottoporre a esami o trattamenti. Per affrontare questa sensazione, può essere utile informarsi sulle diverse procedure e chiedere al medico di spiegare dettagliatamente ogni fase del trattamento, in modo da sentirsi più sicuri e preparati.

Coltivare un atteggiamento positivo e agire per il proprio benessere

Affrontare la gestione delle emorroidi può essere impegnativo, ma adottare un atteggiamento positivo è fondamentale per percorrere il cammino verso la guarigione con maggiore serenità. Visualizzare i progressi nel proprio stato di salute e concentrarsi sui benefici dei trattamenti aiuta a sostenere la motivazione e a migliorare il benessere emotivo lungo tutto il percorso terapeutico. Un passo importante per mantenere questa prospettiva positiva è prenotare una visita medica: gli specialisti di Clinica Tarabini sono pronti a offrire un supporto professionale e a definire un piano di trattamento mirato, fondamentale per affrontare al meglio la patologia emorroidaria e ottenere risultati concreti.

 

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